Treni, viaggi e musica

Immagine dal Web.

Treni, aerei, alloggi di ogni tipo, ristorazione: per il 94% degli italiani, spiega una ricerca Censuswide per Trainline, la musica contribuisce a costruire ricordi di viaggio.

È insomma una ragione più che fondata, anzi più profonda di molte altre, per organizzare un viaggio. E in alcuni casi trasformarlo in una piccola vacanza che naturalmente ruota intorno alla serata con uno dei propri artisti preferiti.

D’altronde, come aveva già confermato l’ultimo rapporto Siae relativo al 2022, gli italiani hanno speso oltre un miliardo e mezzo di euro solo per comprare i biglietti di concerti – nello specifico per la musica leggera 675 milioni – e spettacoli in genere. Senza dunque contare l’indotto economico necessario alla partecipazione.

E rispetto al periodo pre-pandemico è cresciuta in particolare proprio la partecipazione ai concerti di musica leggera, pop e rock ma anche jazz. Quell’anno si sono tenuti oltre 31mila eventi (+182% sull’anno precedente), una cifra che ha superato di gran lunga anche i dati del 2019 (+70%).

E se parte di questa crescita, spiegava la Siae, si poteva spiegare con la riprogrammazione dei concerti inizialmente previsti nel 2020 o nel 2021, c’è stata un’evidente voglia di partecipazione e di riprendere a viaggiare per la musica. Senza farsi scappare l’appuntamento dell’anno (almeno per i propri gusti). Nel complesso, a varcare la soglia di palazzetti, stadi, arene e locali sono stati quasi 20,9 milioni gli spettatori, con una crescita anche rispetto al 2019 di quasi otto milioni di spettatori (+65,7%).


La ricerca effettuata dall’istituto Censuswide tra il 2 e il 6 febbraio scorsi per Trainline (campione di 1.022 rispondenti che hanno viaggiato in treno negli ultimi 12 mesi) evidenzia inoltre che secondo un italiano su due le canzoni sono in grado di arricchire l’esperienza di viaggio permettendo di rilassarsi, mentre per il 40% dei rispondenti la musica permette di cominciare a immergersi nell’atmosfera del proprio itinerario. Non solo durante e dopo, insomma, ma anche prima.

Tornando ai viaggi espressamente organizzati per tuffarsi in un evento, il 61% degli italiani che ha preso treni nell’ultimo anno lo ha fatto anche per andare a un concerto. E con ogni probabilità questo trend continuerà anche nel 2024, considerate appunto le date appena citate, a cui potremmo aggiungere Simple Minds (con una serie di date tra aprile e giugno), Nickelback (2 giugno a Bologna) o Sam Smith (20 luglio a Lucca).

l’Indagine

Per l’indagine, il treno è la soluzione preferita specialmente quando si partecipa a un grande evento musicale: il 45% apprezza per esempio la possibilità di non doversi preoccupare di trovare (e magari pagare profumatamente) un parcheggio mentre per il 27% è invece il mezzo di trasporto più economico per raggiungere la destinazione. Anche il rispetto nei confronti dell’ambiente è un aspetto importante: per il 24% viaggiare in treno è un modo più sostenibile per spostarsi da un luogo all’altro.

I concerti muovono grandi masse di fan in giro per l’Italia e l’Europa ogni anno, è vero, ma oltre i singoli grandi appuntamenti ci si muove anche per scoprire la scena musicale di una città: il 31% degli italiani afferma infatti di aver organizzato un viaggio principalmente per concedersi concerti ed esibizioni, magari anche di dimensioni ridotte, mentre il 45% ha dichiarato che la scoperta dei cantanti attivi in modo più radicato e frequente in una certa città sia stata una vera sorpresa, cioè uno degli aspetti di interesse di un viaggio organizzato per altri scopi.

Mete ambite


Ma qual è la città con la migliore scena musicale? Il 36% dei rispondenti ha dichiarato Milano, capitale della trap, mentre il 20% Roma, che da Gazzelle a Fulminacci fino a Calcutta (che per la precisione è di Latina) e a Niccolò Contessa solo per fare qualche nome, continua a spiccare per il cosiddetto cantautorato indie. Terzo posto per Napoli, culla della musica neomelodica e nello stesso tempo di fenomeni assoluti come Geolier o Liberato, con il 14% di preferenze, e quarto posto per Bologna con il 9% di preferenze. Riguardo invece l’utilizzo di piattaforme di streaming in viaggio, quasi un italiano su due (48%) ne fa uso. Addirittura, il 76% ha dichiarato che sarebbe propenso a utilizzare una qualche funzionalità che fosse in grado di fornire consigli musicali personalizzati in base alla destinazione del proprio viaggio.

Un bel suggerimento per Spotify & co. La piattaforma guidata da Daniel Ek, in particolare, ha in effetti lanciato nel 2021 le classifiche locali per 200 grandi città del mondo incluse Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino aggiornate ogni venerdì in base agli ascolti della settimana nelle diverse città. Esistono ancora, ma non sono accessibili dall’applicazione né come playlist: per consultarle – lo può fare chiunque disponga di un account Spotify – bisogna collegarsi a spotify.charts.com. Al momento su Roma guida “I p’ me, tu p’ te” di Geolier, come su Napoli e Milano, mentre a Bologna la vetta spetta a “Tuta Gold” di Mahmood e a Torino “Sinceramente” di Annalisa.