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Migliori libri del 2021

Tempo di liste dei migliori libri del 2021. E anche quest’anno ad aprire le danze è la redazione di The New York Times Book Review, che ha selezionato i suoi “100 libri dell’anno”.

Quali, dunque, i romanzi, i saggi e le raccolte di poesie o racconti (uscite negli Usa nel corso del 2021) da leggere?

Ovviamente la selezione del supplemento settimanale del New York Times, la testata giornalistica più prestigiosa al mondo, tiene conto delle tendenze narrative (e non solo) del Paese in cui è redatta. Fatta questa premessa, entriamo nel dettaglio delle scelte.

Spazio a diversi nomi noti, a partire da Beautiful World, Where Are You, il nuovo romanzo di Sally Rooney, che uscirà in Italia per Einaudi nel 2022. E a Crossroads di Jonathan Franzen, uscito quest’autunno per Einaudi.

B.B.King, il saluto di Eric

Per salutare il suo maestro, il musicista che lo influenzò quando era un giovane alle prese con i primi accordi, ma soprattutto il suo grande amico, il chitarrista inglese Eric Clapton ha affidato a Facebook un videomessaggio. Il volto triste, l’aria sinceramente affranta, Clapton ringrazia il Blues Boy, morto a Las Vegas all’età di 89 anni, «per l’ispirazione, per l’incoraggiamento e per il supporto che mi ha dato negli anni. E per l’amicizia di cui abbiamo goduto».

Un rapporto speciale il loro: si erano incontrati diverse volte e nel 2000 la decisione, fortemente voluta da Clapton, di lavorare all’album Riding with the King. È stata la loro prima collaborazione e ha vinto nel 2000 il Grammy Award for Best Traditional Blues Album. Ma altre ne sono venute in seguito e nel giugno 2010 hanno duettato al «Crossroads Guitar Festival» di Chicago. «Non c’è molto altro da aggiungere – dice Clapton nel video postato sul suo profilo – perchè ormai questa musica farà parte del passato. Non sono molti quelli che suonano nel modo limpido in cui lo faceva lui». Slowhand riconosce al re del blues «un ruolo fondamentale» nella musica, «lo ringrazio dal profondo del mio cuore».

Clapton invita anche, soprattutto quelli che non conoscono bene B.B. King e il blues, a cercare, ascoltare e apprezzare l’album B.B. King live at the Regal, registrato nello storico teatro di Chicago nel 1964 e pubblicato nel 1994. Forse il migliore live di B.B. King, sicuramente il suo più famoso. Poi l’ultimo saluto: «Grazie mille e arrivederci».

I Bluvertigo e il loro nuovo album

I Bluvertigo stanno tornando. Anzi, sono già tornati. Un assaggio lo hanno dato al Concertone di Roma, dove hanno presentato in anteprima Andiamo a Londra, brano inedito (postato anche sui profili Facebook) che dovrebbe anticipare il nuovo disco della band a più di 15 anni da “Zero-ovvero la famosa nevicata dell’85”. “Sarà un album di rottura, rispetto al nostro passato, pieno di influenze e di cose mai sentite”, spiega Morgan che per il titolo avrebbe in mente “Tuono-Tono, tempo, suono”.

Socialspecial (Dalla rete)

Una bellissima giornata di sole

 © Eric Ray DavidsonÈ una bellissima giornata di sole, e fuori dalla finestra c’è una famiglia di pellicani che si contende un granchio. Siamo in un piccolo hotel sulla riva dell’oceano a Malibu: la spiaggia è la stessa dove Sean Penn è cresciuto giocando con i suoi amici Charlie Sheen e Rob Lowe. Dove sicuramente è nato il personaggio di Jeff Spicoli, il fattone di Fuori di testa, suo primo film famoso. La stessa dove fa surf ancora adesso. Anche oggi? «No, oggi il mare è troppo calmo: riesco a fare surf tutti i giorni solo quando sono nella mia casa alle Hawaii», mi dice accendendosi la prima delle quattro American Spirit che fumerà durante la nostra intervista. A dividerci c’è un tavolino con sopra una caraffa di tè freddo al limone che lui guarda con diffidenza, seduto a gambe aperte su una seggiolina che scompare sotto al suo fisico imponente.

A 54 anni, Penn può ancora permettersi di correre sulla spiaggia con il busto perfetto di uno dei bagnini ventenni di Malibu. Lo si vede così anche in una scena di The Gunman, il thriller per cui ci incontriamo e che esce in Italia il 7 maggio, mentre corre o fa surf nel Congo infestato da killer che per tutto il film lo inseguono come i paparazzi a Hollywood. In The Gunman ci sono tante sparatorie, quindi chiedo a Penn che cosa lo abbia portato a disfarsi della sua collezione di armi. Ne aveva più di cento, ma durante un gala di beneficenza per Haiti ha annunciato di avere donato all’artista Jeff Koons tutte le sue «vigliacche macchine di morte» per trasformarle in un’opera d’arte (che, come può accadere solo a Hollywood, è stata subito comprata per un milione e mezzo di dollari, prima ancora di esistere, dal giornalista della Cnn Anderson Cooper).

«Le mie convinzioni non sono cambiate: non sono contrario alle armi, a meno che non si tratti di armi da assalto», mi risponde. «E so no a favore di controlli periodici sui proprietari, e su come tengono le armi in casa, che però in questo Paese non vengono fatti», continua prima di lanciarsi in una lunga disamina sulle leggi americane. Quando riesco finalmente a interromperlo, gli chiedo di nuovo che cosa lo abbia convinto: «Una ragazza!», dice ridendo.

Chissà perché mi ero immaginato che quella ragazza avesse completamente cambiato Sean. Che, con la sua bacchetta magica a forma di Oscar, quella bionda fatina sudafricana avesse quietato il più complicato e rissoso attore hollywoodiano, quello che ha imparato a bere da Bukowski e a fare a pugni da Sugar Ray Leonard. Che di quella tempesta umana grazie alla bellissima Charlize Theron fosse rimasto solo il talento infinito di un attore che dopotutto è nato lo stesso giorno di Robert De Niro, e che è capace di trasformare la propria autodistruttività in grande cinema: nel killer di Dead Man Walking, nell’ex galeotto di Mystic River e in tutti gli altri incredibili personaggi che ha interpretato.

Dopo aver letto come lei ha parlato della loro storia («Sean è un figo vero, e io sono una ragazza fortunata: non ci saremmo mai sognati di vivere quello che stiamo vivendo»), pensavo insomma che questo nuovo amore lo avesse trasformato, e invece a un certo punto della nostra conversazione mi torna in mente quello che Woody Allen ha detto di lui una volta: «Dopo un po’ che stai con Sean capisci che è molto sensibile, e che sta sempre male».

Quel momento per me arriva dopo che mi ha raccontato dei viaggi che amava fare guidando da una costa all’altra degli Stati Uniti. I viaggi di Sean Penn somigliano molto alle sue conversazioni, che hanno una partenza ma non una meta e sono piene di fermate improvvise e di lunghe diversioni. Una delle quali ci ha portato a parlare di come sta adesso: «È come quando prima dicevamo del mio aumentato pragmatismo nel fare politica, e di quello che è successo nella mia vita personale. Tutto questo mi ha reso molto disciplinato nel godere dei miei giorni felici. Ma sono altrettanto disciplinato nel non aspettarmi lo stesso il giorno seguente». Che cosa ha imparato dalla vita? «A prendermi finalmente delle pause, a staccare dall’emergenza totale in cui si trova il mondo, dal rumore di fondo dell’angoscia». Deve prendersi delle pause da se stesso? «No, ora bevo molto meno di una volta. E sto a casa molto di più».

Mi lancia un sorriso dolcissimo guardandomi coi suoi occhi azzurri e in quel momento capisco che grazie a Charlize qualcosa è veramente cambiato, ma che se il destino ti fa nascere Sean Penn non ti puoi fidare. Devi sempre fare i conti col tuo karma. Non tanto perché in preda a un flashback ti puoi ritrovare di nuovo a tenere per le caviglie un paparazzo fuori dal balcone al nono piano di un hotel di Macao, come lui fece a metà anni Ottanta. Quello non credo accadrà mai più. Il karma di Sean è molto più complicato: ha a che fare con i suoi genitori, col sentirsi sempre un po’ fuori posto, e con la sua complicata relazione con le donne. Non è una questione di tutela della privacy se ora va piano con Charlize: è solo saggia prudenza.

Socialspecial

Per voi, i Kiss

L’arena di Verona ospiterà i quattro musicisti americani nell’ultimo scorcio della primavera 2015. Infatti i Kiss hanno programmato di festeggiare i loro quarantanni di carriera anche in Italia, nell’arena veronese. Proprio un anno fa, più o meno, era aprile, la band americana legata all’ hard rock di marca quasi circense ha avuto un importante riconoscimento: la Rock And Roll Hall of Fame li ha onorati con quattro statue di cera. Niente male, in fondo saranno in compagnia di Elvis Presley che, se hard rock non era, sicuramente ha funzionato da incunabolo per l’evoluzione di quel tipo di rock che i Kiss rappresentano.

Rimanendo nel 2014, è da ricordare anche il loro primissimo resident show. Quest’ultimo è stato attuato a Sin City; più precisamente presso The Joint nell’Hard Rock Hotel & Casino Las Vegas. A giugno, inoltre, i quattro Kiss presenteranno sul palco dell’Arena un repertorio di brani che, per la maggior parte, attingerà alla loro antologia “Kiss 40”, pubblicata nel maggio dello scorso anno. Questo album, vale la pena ricordarlo, è costituito da tracce estratte dagli album del gruppo e dagli album individuali dei quattro musicisti: una traccia per album.

I Kiss sono nati nel 1973. Il bassista Gene Simmons, forse insieme a Paul Stanley (chitarra e canto) le vere anime della band, era così appassionato dell’avventura Beatles che volle con tutto se stesso ripercorrerne il cammino. Ovviamente, da individuo particolarmente brillante, a lui non interessava fare la parodia dei quattro Fab Four. Simmons ha spesso dichiarato che “Si può tranquillamente copiare qualcuno, ma poi devi svolgere il tuo progetto in modo originale e senza essere un pedissequo imitatore”. Infatti, per quanto l’input sia partito dai Beatles e da altre rock band, nessuno potrebbe onestamente tacciare i Kiss di essere copia di qualcuno. Tanto meno dei quattro di Michelle e altre canzoni che resteranno nella storia della musica del ‘900: tra i Kiss e i Beatles vi è una distanza siderale. Così come l’aspetto caliginoso che la band americana vanta non può in ogni caso avere riscontro nel look da college che John Lennon e compagni presentavano durante i loro concerti. Ovviamente non è solo una questione di look: Lennon – per quanto fosse anche lui garbato nel suo vestitino e cravatta beat addizionata agli stivaletti – è stato un vero rivoluzionario. Certo, anche Gene Simmons non è tenero. Tuttavia, nel suo caso, e per quanto sia imponente anche senza il trucco da vampiro/Godzilla, la sua visione della vita è più individuale: “Ti vuoi sballare, vuoi ubriacarti e fare lo strambo? Va bene, trovati un lavoro, guadagna e a fine settimana fa tutto questo senza disturbare gli altri. Diversamente, sei un fallito e uno che vive alle spalle degli altri!”. Questa è la cruda filosofia del bassista dei Kiss. Per quelli che pensano che il rock sia solo protesta il verbo di Gene sembra spiazzante e… poco rock. Invece, proprio per questa visione della vita, in diverse occasioni, gli altri due Kiss storici – Peter Criss e Ace Frehley – sono stati allontanati e sostituiti: “Quando sarete a posto, potete tornare, non prima”. Parola di Gene.

Si chiama “40th Anniversary Tour” l’evento Kiss che si celebrerà nell’Arena di Verona giovedì 11 giugno 2015. Il tour sbarcherà in Italia proveniente dall’America, Asia, Sud America e Australia. Un tour strepitoso e portatore di musicisti che hanno inciso 44 album con conseguenti 28 dischi d’oro negli usa. Hanno venduto 100 milioni di copie dei loro dischi, senza contare tutta la leggenda nata intorno alle loro figure/fumetto che ha creato anche il fenomeno dei gadget marchiati Kiss!

Adriano Franchi, collaboratore

Micaela Ramazzotti in ““Ho ucciso Napoleone”

Trama

Nel giro di ventiquattrore la vita di Anita (single e brillante manager in carriera, viene spazzata via da un uragano di guai. Il lavoro, l’amore, il futuro, tutto in macerie nel giro di un giorno. Anita si ritrova seduta sull’altalena di un parco giochi licenziata in tronco e incinta del suo capo, suo amante clandestino, sposato e padre di famiglia. Senza scendere a compromessi, pretende che tutto torni come prima e affinché questo accada è necessario ordire un piano di vendetta raffinata e senza scrupoli. A volte, però, accade che anche il piano perfetto vacilli di fronte all’imprevisto, soprattutto se l’imprevisto ha le sembianze di un timido e goffo avvocato di nome Biagio (Libero De Rienzo).

Gli Europe in Italia, a novembre

Il 28 novembre 2015, Europe a Milano

Dopo il nuovo disco ecco il tour: gli Europe, sì proprio quelli della mega-hit da 22 milioni di copie The final countdown, porteranno in giro per il mondo il loro ultimo album, War of Kings, fermandosi anche, il 28 novembre prossimo, all’Alcatraz di Milano. Le prevendite partono da domani sui circuiti TicketOne e Live Nation (i prezzi dei biglietti vanno dai 30 ai 35 euro).

War of Kings è il quinto album in studio della band svedese, dopo la reunion del 2003 e il decimo della carriera. Gli Europe – Joey Tempest (voce), John Norum (chitarra), John Levén (basso), Mic Michaeli (tastiere), Ian Haugland (batteria) – mancavano da tre anni sui palchi italiani.

(Articolo originale:http://www.sorrisi.com/live-news/europe-concerto-allalcatraz-di-milano/ )

McDonalds’s Angel, un angelo in Germania

Comunicato stampa

STELLEDICARTA & ALICERECORDS annunciano il nuovo singolo di MIMMO PARISI, sensibile cantautore e chitarrista bolognese!
Il lavoro si intitola “McDonalds’s Angel” ed è già disponibile sulla rete. Il nuovo singolo di PARISI è stilisticamente ispirato al sound nobile degli 80′s, ma, come avviene sempre per i fuori classe, il rimando a un certo modo di concepire gli arrangiamenti e i suoni è più un suggerimento per gli ascoltatori che una rigida linea guida per chi, come PARISI, scrive e propone musica. Semplificando, quindi, si può dire che siamo di fronte a un genere influenzato dal neoclassicismo di marca chitarristica (vedi Malmsteen) e, nel complesso, a un Hard Rock che risente ampiamente delle temperie sociali di questi primi anni di terzo millennio.
“McDonalds’s Angel” è, da un punto di vista testuale, una canzone nata come reazione a una notizia balzata sulla rete alla fine dell’ennesimo annus horribilis – ormai dal 2007 è l’unico modo per definire i 365 giorni che si alternano nel nuovo secolo senza grandi soluzioni sociali -, ovvero, quell’evento che ha avuto come protagonista una ragazza che il popolo della rete ha definito come “L’angelo del McDonalds”.

Il fatto è, purtroppo, drammatico: due ragazzine di 13 e 16 anni, a Offenbach, in Germania, subiscono apprezzamenti non richiesti da un gruppo di giovani balordi; una ventiduenne, Tugce, le difende e, all’uscita dal locale, viene aggredita e ridotta in fin di vita.
MIMMO PARISI, cantautore indipendente, di tutta la vicenda e con infinito rispetto per la tragedia, ne ha fatto un brano struggente e nello stesso tempo, senza pretese.
Questa è una canzone fatta e presentata in punta di piedi; PARISI abbandona ai flutti della rete, come una specie di messaggio in bottiglia, le parole e le note di questo brano.

Voto: 9, per la realizzazione e, soprattutto, per l’attenzione agli eventi che contano in questa società che dimentica presto, e senza trarre un insegnamento dalla bufera che gli gira intorno.

Qui il download:
https://www.jamendo.com/en/track/1210127/mimmo-parisi

Youtube site: https://www.google.it/#q=mimmo+parisi+youtube
Artist distribution: https://www.jamendo.com/it/artist/422708/mimmo-parisi
Label facebook: https://www.facebook.com/search/results.php?q=Mimmo+Parisi&init=public
Song’s Words: http://www.testitradotti.it/canzoni/mimmo-parisi
Reverbnation: http://www.reverbnation.com/mimmoparisi

Concorsi nella scuola, 2015

scuola insegnanti

Assunzioni di 150mila insegnanti a settembre 2015 azzerando le Graduatorie dei precari storici, nuovo concorso per docenti nel 2015 e a partire dal 2016 si potrà diventare docenti di ruolo solo tramite concorsi pubblici. Queste in breve le grandi novità della scuola presentate dal Premier Matteo Renzi e illustrate nel dettaglio in un documento con le linee guida della riforma.

Cerchiamo di fare chiarezza sulle nuove assunzioni e di spiegarvi nel dettaglio come sarà strutturato il concorso docenti 2015, chi potrà accedere e quali sono i tempi.

NUOVE ASSUNZIONI

Come avverranno le nuove assunzioni? Negli ultimi anni sono state realizzate per il 50% da concorso e per il 50% da GAE. Con il piano straordinario la regola cambierà e nel 2015/ 2016 le assunzioni avverranno per il 90% dalle GAE e per il 10% da concorso in modo tale da azzerare completamente le graduatorie in essere di circa 148 mila iscritti. In sostanza sarà prevista una eccezione al principio per il quale le assunzioni nel pubblico impiego possono avvenire solo tramite concorso e trattandosi di un caso straordinario, questo interesserà solo l’anno scolastico 2015/2016 (con modifica di legge).

Poi, dal 2016 in avanti (2017, 2018, 2019) le assunzioni avverranno al 100% da concorso. Il nuovo concorso insegnanti 2015 sarà indispensabile per sostituire i docenti che via via andranno in pensione a partire dall’anno 2016 (perchè non sarà più disponibile nessuna riserva storica da cui attingere) e in questo modo ci sarà spazio per i giovani. Quello proposto è un piano di assunzioni nella scuola che non ha precedenti nella storia della Repubblica italiana.

IL MAXI CONCORSO 2015, I NUMERI

Il concorso sarà bandito nella primavera del 2015 per 40mila assunzioni di personale che faranno riferimento al triennio 2016 – 2019. Permetterà a chi in questi ultimi anni ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento di ottenere una cattedra con posto fisso.

Quali sono i numeri? Il MIUR ha stimato un turnover di circa 13/14 mila docenti all’anno, quindi il maxi concorso 2015 servirà per coprire 40 mila posti di lavoro del triennio 2016-2019. In sostanza il concorso del 2015 sarà bandito per un numero di posti pari a quasi 4 volte il numero di posti banditi dall’ultimo concorso del 2012.

Inoltre, coinvolgerà tutte le Regioni e tutte le classi di concorso, così da far decadere graduatorie concorsuali storiche che in alcuni casi sono datate quasi 25 anni. Si stima che parteciperanno quasi 200 mila candidati, aspiranti insegnanti. 

Quanto costerà questa operazione? Molto, 3 miliardi di euro stimati e le coperture finanziarie devono ancora essere definite. Nel tempo però ci sarà un risparmio grazie all’abolizione delle supplenze, infatti non ci sarà più soltanto l’organico di diritto ma anche l’organico funzionale. In cosa consiste? In pratica gli insegnanti dell’organico funzionale (che saranno comunque assunti) avranno il compito di sostituire colleghi assenti oppure daranno supporto a questi ultimi nei passaggi più impegnativi del percorso scolastico o copriranno il tempo prolungato / tempo pieno nelle scuole.

(Qui, il link all’articolo originale: http://www.ticonsiglio.com/concorso-docenti-2015-cosa-sapere/)

Scoperte scientifiche, aggiornamenti 2014 – 2015

 

201415

Vediamo, pescando tra il 2014 e il 2015, un piccolo numero di scoperte scientifiche che meritano una segnalazione particolare e perché.

Alla fine di ogni anno, i bilanci sono d’obbligo, e anche il campo della scienza non fa eccezione: riviste e siti specializzati hanno pubblicato le loro classifiche del “meglio del 2014″, naturalmente soggettive e discutibili come tutte le classifiche di questo tipo.Cominciamo menzionando appunto qualcuno degli elenchi del “meglio del 2014″ che si trovano in Rete: uno, piuttosto lungo ma molto interessante, è pubblicato sul sito http://www.futurism.co; un altro elenco, limitato a una classica “top ten” di notizie scientifiche dell’anno, è quello della famosa rivista Scientific American; infine, c’è la top ten di un’altra nota rivista del settore, ossia Science. Lascio a voi scoprire altri elenchi simili, e passo invece alle mie segnalazioni, che più modestamente sono solo tre, nelle quali non ho incluso ricerche di Fisica perché a questa scienza è stata dedicata molta attenzione nel 2013 per la scoperta del Bosone di Higgs:

1) Modificare i ricordi:

ricordi

Scienziati dell’University of California di San Diego sono riusciti a manipolare i ricordi di alcuni topi geneticamente modificati stimolando le sinapsi dei loro cervelli con dei laser ottici. I topi erano stati inizialmente addestrati ad associare uno stimolo luminoso a una dolorosa scossa elettrica, e avevano quindi acquisito un ricordo che li induceva a dimostrare paura quando erano sottoposti allo stimolo luminoso. Utilizzando impulsi laser a una determinata frequenza, gli scienziati sono riusciti a indebolire le connessioni sinaptiche che si erano formate e a cancellare questo ricordo; successivamente, applicando impulsi a frequenze più alte, hanno nuovamente rafforzato le stesse connessioni, ripristinando il ricordo eliminato. Per usare le parole di uno degli sperimentatori, “Possiamo formare un ricordo, cancellarlo e riattivarlo a nostro piacere, applicando uno stimolo che selettivamente rafforza o indebolisce le connessioni sinaptiche”. Ovviamente questo studio ha interessanti prospettive terapeutiche, ad esempio per malattie come l’Alzheimer, ma è difficile non pensare anche a possibili applicazioni meno filantropiche… La storia in maggior dettaglio si trova qui; un altro esperimento (del MIT) che presenta delle analogie con questo è descritto qui.

2) Estendere l’ “alfabeto del DNA”:

Fonte: Science 2014;346:1444-1449

Il DNA di tutte le specie viventi è costituito da quattro “basi” proteiche (Guanina, Timina, Adenina, Citosina) che si accoppiano e formano lunghe sequenze che codificano il nostro patrimonio genetico, che insomma sono le “lettere” che compongono le istruzioni genetiche alla base della vita. Nel 2014, scienziati di un istituto di ricerca californiano hanno creato delle “lettere artificiali”, ossia delle nuove basi, che possiamo chiamare X e Y, e sono riusciti a fare in modo di incorporare queste nuove basi all’interno del DNA in una colonia di batteri Escherichia Coli, che quindi sono diventati i primi organismi viventi nella storia della Terra ad avere un DNA con componenti “artificiali”. Al momento queste “lettere” non “significano” nulla (ossia non codificano nuove proteine), ma, come ha dichiarato uno degli autori della ricerca, “In linea di principio, potremmo codificare nuove proteine costituita da aminoacidi nuovi e non naturali, il che ci darebbe un potere senza precedenti per migliorare le funzioni degli strumenti terapeutici e diagnostici a base proteica”.  La storia in maggior dettaglio si trova qui.

3) Ottenere cellule staminali pluripotenti da una goccia di sangue:

FINGERSTICK

A voler essere pignoli, questo risultato consiste “solo” nell’aver messo a punto una tecnica enormemente più pratica per ottenere qualcosa che era già possibile, ad esempio a partire da un prelievo di midollo spinale. Tuttavia, io trovo estremamente significativo che cellule staminali in grado di svilupparsi in praticamente qualunque tipo di tessuto si possano oggi produrre a partire da un piccolo campione di sangue magari spedito per posta. Oltre a ridurre la dipendenza della ricerca dalla disponibilità di cellule staminali embrionali, questa tecnica (che è stata sviluppata e brevettata dal centro di ricerca A*STAR situato a Singapore) dimostra che è possibile “industrializzare” il processo di creazione di una banca di cellule staminali che in un prossimo futuro potranno essere usate per numerosi fini terapeutici. La storia in maggior dettaglio si trova qui; anche in questo caso, segnalo un’altra notizia che le fa da pendant, e cioè che a Londra un trial clinico ha evidenziato risultati molto incoraggianti per una terapia dell’ictus basata sul trapianto di cellule staminali (prelevate, in quel caso, dal midollo osseo dei pazienti). Se due più due fa quattro…

Infine, segnalo una curiosità, ossia che la nota rivista Nature ha pubblicato le sue previsioni su cosa possiamo attenderci dal 2015, tra cui la mappa del genoma degli antichissimi reperti umani scoperti in Spagna e risalenti a 400.000 anni fa, e l’esplorazione ravvicinata di Cerere e di Plutone.

Alla fine di questa breve rassegna potreste chiedermi: visto che Hic Rhodus non è una rivista scientifica, e che in queste settimane ci sono molte notizie su temi “caldi” e di grande interesse per tutti noi, come mai dedichi un post alle scoperte scientifiche? Il motivo è duplice: da un lato voglio ricordare a tutti noi che, come si capisce anche solo dal brevissimo elenco che ho proposto, la qualità della nostra vita di oggi e di domani dipende dalla ricerca scientifica almeno quanto dai vari temi di stretta attualità; dall’altro voglio sottolineare che la nostra capacità di produrre questi straordinari risultati è più fragile di quanto possiamo pensare: la libera ricerca scientifica, e la possibilità di finanziarla adeguatamente, non possono essere date per scontate, ma sono il frutto di una società che protegge la libertà di pensiero individuale rifiutando tabù e oscurantismi, oltre che del benessere che una buona parte del mondo, pur con tutti i limiti che conosciamo, ha anche grazie a questa libertà.

(A cura di Arnaldo Moser, blogger scientifico)